Home Maestri del vetro Domenico Bussolin: l’innovatore che rivitalizzò l’arte vetraria muranese nell’Ottocento

Domenico Bussolin: l’innovatore che rivitalizzò l’arte vetraria muranese nell’Ottocento

La storia di Domenico Bussolin, uno dei più influenti maestri vetrai muranesi dell’Ottocento, inizia con un matrimonio. Sposando Lucia, figlia del vetraio Girolamo Vistosi, Bussolin entrò in contatto con il mondo del vetro e ne fu rapito. Poco dopo, nel 1835, rilevò l’attività del suocero, dando inizio a un percorso che avrebbe segnato la rinascita dell’arte vetraria muranese. Un’officina all’avanguardia Bussolin non perse tempo. Nel 1838, la sua bottega era già un gioiello di innovazione, con una fornace dedicata alla preparazione della canna per le conterie e un’altra per vetri e cristalli. La sua visione andava oltre la semplice produzione: voleva sperimentare, creare, stupire.

Il ritorno alle radici per un futuro luminoso

In un periodo di decadenza per l’industria vetraria muranese, Bussolin capì che la chiave per il rilancio stava nel passato. Riscoprì le antiche tecniche, come i vetri a filigrana e i vetri merlati, reinterpretandole con estro e passione. Il suo obiettivo era chiaro: riportare Murano agli antichi splendori, facendo dialogare tradizione e innovazione.

Un’eredità che brilla nel tempo

Le creazioni di Bussolin incantarono l’Europa. I suoi vetri a filigrana, con i loro intrecci di fili lattei su fondo cristallino, erano veri merletti di luce. Le sue canne millefiori, con i loro vivaci decori floreali, anticiparono la rinascita di questa tecnica antica. E le sue murrine, sezioni di canne dai mille colori, divennero piccoli gioielli ambiti dai collezionisti.

Nonostante le difficoltà, come la chiusura forzata della fornace nel 1841, Bussolin non si arrese mai. Continuò a sperimentare, a cercare nuove strade, a trasmettere il suo sapere alle nuove generazioni. La sua eredità vive ancora oggi nelle fornaci di Murano, dove il suo spirito innovativo continua a ispirare i maestri vetrai.

Bussolin presenta le sue creazioni all'Esposizione di Parigi del 1878

Un maestro che ha fatto scuola

Domenico Bussolin non fu solo un grande artista del vetro, ma anche un instancabile promotore della sua arte. Scrisse la prima storia seria dell’arte vetraria muranese, la “Guida alle fabbriche vetrarie di Murano”, contribuendo a far conoscere al mondo la straordinaria tradizione isolana.

Partecipò a numerose esposizioni, da Vienna a Parigi, ottenendo premi e riconoscimenti che testimoniano il suo talento e la sua dedizione. I suoi campionari di canne e murrine, veri capolavori di maestria tecnica e gusto estetico, sono oggi conservati come tesori al Museo del Vetro di Murano.

Bussolin ci ha lasciato in eredità non solo opere meravigliose, ma soprattutto un insegnamento prezioso: l’arte del vetro è un linguaggio vivo, che si rinnova di continuo attingendo alla propria storia. Un linguaggio che, grazie a maestri visionari come lui, continuerà a incantare e a emozionare ancora per molte generazioni.

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