Afro Celotto: l’arte vetraria come espressione dell’anima
Classe 1963, Afro Celotto nasce a Venezia, più precisamente sull’isola di Burano. Inizia il suo percorso nel mondo del vetro giovanissimo, a soli 14 anni, diventando una delle figure più affascinanti e complesse dell’arte vetraria contemporanea di Murano.
Abbiamo avuto il privilegio di incontrare Afro presso la Fornace Zanetti Murano, dove la sua maestria si fonde con la storica tradizione della fornace. Qui, Afro collabora in esclusiva con il suo socio e amico Alberto Livotto, con cui ha co-fondato A.F.R.O., un brand indipendente che rappresenta la loro visione artistica unica.
Questa partnership strategica tra A.F.R.O. e la Fornace Zanetti Murano crea una sinergia straordinaria: da un lato, Afro e Alberto hanno accesso alle risorse e alle competenze di una delle fornaci più prestigiose di Murano; dall’altro, mantengono la loro identità creativa distintiva attraverso il brand A.F.R.O. Questa collaborazione permette loro di spingere i confini dell’innovazione nella lavorazione del vetro, pur rimanendo saldamente ancorati alla tradizione muranese.
Dopo aver osservato Afro all’opera, siamo stati accolti nella cucina della fornace, dove il maestro stesso aveva preparato il pranzo per tutti. È in questo contesto informale e familiare che Afro si è aperto, raccontandoci la sua storia fatta di alti e bassi, di sofferenze e rinascite.
Un percorso di crescita tra alti e bassi
Il cammino di Afro nel mondo del vetro inizia in un ambiente che lui stesso descrive come duro e spesso poco gratificante: “Ho sofferto tanto perché le esigenze dei maestri erano diverse da quelle di adesso. […] Prima invece eri un numero e basta.” Questa durezza iniziale ha forgiato il carattere di Afro, ma lo ha anche portato a confrontarsi con periodi estremamente difficili che lo hanno messo a dura prova sia professionalmente che personalmente.
Nonostante i successi e i riconoscimenti ottenuti, inclusi anni di insegnamento dell’arte del vetro in America, Afro ha attraversato momenti bui che lo hanno spinto a cercare una nuova direzione nella sua vita e nella sua arte.
La ricerca della pace interiore
La svolta nella vita di Afro è arrivata attraverso un percorso di crescita personale che lo ha portato a esplorare nuove dimensioni, sia geografiche che spirituali. Un viaggio particolarmente significativo lo ha condotto in Francia, in un monastero, un’esperienza che ha contribuito a cambiare profondamente la sua prospettiva sulla vita e sull’arte.
Questo viaggio interiore ha portato Afro a una nuova consapevolezza e serenità: “Ho vinto i miei demoni, insomma.” Oggi, il maestro vetraio vive in una dimensione di pace interiore che si riflette nel suo approccio al lavoro e alla vita, tornando a essere ciò che ha sempre voluto essere.
L’arte come espressione dell’anima
Oggi, Afro vive il suo lavoro con una passione e una dedizione totali. Alla domanda su cosa gli interessi di più oggi, risponde senza esitazione: “Lavorare.” La sua arte è diventata un’estensione del suo essere, un modo per esprimere la sua visione del mondo e la sua ricchezza interiore.
“Non sono mai pienamente soddisfatto di quello che faccio“, confessa Afro, rivelando un perfezionismo che lo spinge a superarsi continuamente. Non sa se sia un difetto, ma sente sempre il bisogno di fare, di creare, di migliorarsi. Questa instancabile ricerca della perfezione si traduce in una creatività inesauribile, al punto che persino quando è davanti alla TV alla sera, la sua mente continua a lavorare, alla ricerca di nuove idee e intuizioni.
Il futuro dell’arte di Afro
Afro Celotto si trova ora in quella che molti considerano l’età d’oro per un maestro vetraio. Come ricorda il suo socio Alberto, “un mastro vetraio realizza le cose migliori tra i 60 e i 70 anni“. Con la sua ritrovata serenità e la sua inesauribile creatività, Afro è pronto a regalare al mondo le sue creazioni più straordinarie.
“Sono libero“, afferma Afro con convinzione, sottolineando come questa libertà interiore sia la chiave per la sua espressione artistica. Questa libertà, frutto di un lungo percorso di crescita personale, gli permette oggi di esprimere pienamente il suo talento artistico.
La storia di Afro Celotto è un potente esempio di come l’arte vetraria possa essere un veicolo di crescita personale e di espressione dell’anima. Le sue opere non sono solo oggetti di straordinaria bellezza, ma veri e propri specchi dell’anima di un artista che ha saputo trovare nella sua arte non solo un mestiere, ma una ragione di vita e un mezzo per raggiungere la pace interiore.
Insieme al suo socio e amico Alberto Livotto, Afro ha intrapreso una nuova vita artistica, sperimentando nuove tecniche e rinnovando quelle antiche. È nato così un nuovo Afro, un artista rinnovato, un uomo cambiato, che ha saputo ritrovare una nuova vita dove la passione per il suo lavoro è ormai parte integrante del suo DNA.