L’evoluzione dello specchio veneziano: il viaggio di AAV Barbini tra heritage e sperimentazione
La storia degli specchi veneziani è indissolubilmente legata a quella della famiglia Barbini. Presente a Murano già dal 1500, le prime notizie certe di Barbini vetrai risalgono al 1600 con la figura di Gerolamo, abile maestro nell’arte della produzione di lastre per vetrate e specchi. Da allora, generazioni di artigiani hanno tramandato segreti e tecniche, rendendo il nome Barbini sinonimo di maestria vetraria. Oggi, l’antica tradizione rivive in Barbini Specchi Veneziani, guidata da Vincenzo e Giovanni con un team di 10 persone. Pietro, Direttore operativo commerciale, ci racconta con passione una storia fatta di ricerca, innovazione e collaborazione. Un percorso che affonda le radici nella sapienza artigiana del passato per guardare alle sfide del design contemporaneo.
L’eccellenza dello specchio veneziano: un connubio di tecnica e decorazione
Ciò che ha reso celebri nel mondo gli specchi veneziani è l’ineguagliabile qualità della lastra riflettente, ottenuta con uno speciale vetro detto “cristallino” per la sua trasparenza, e resa perfettamente piana da raffinate tecniche di spianatura e lucidatura. Ma è nella decorazione che l’arte muranese dà il meglio di sé: cornici impreziosite da eleganti forme in vetro, incise, bisellate e arricchite con foglie, fiori, canne e ricci in vetro di Murano ed arricchite con foglia d’oro e d’argento. In AAV Barbini, l’abilità manuale dei maestri vetrai sposa l’utilizzo di moderne tecnologie come il taglio ad acqua, spingendo oltre i confini del possibile. Il risultato sono opere uniche in cui la tradizione abbraccia l’estro creativo dei designer contemporanei.
Collaborazione e sperimentazione: la via per un nuovo Rinascimento muranese
Consapevole che l’innovazione è nel DNA di Murano, Pietro Barbini ha fatto della collaborazione il fulcro della sua visione aziendale. Designer, artisti, artigiani locali: tante anime diverse chiamate a reinterpretare l’essenza dello specchio veneziano. Nascono così progetti inediti come le fioriere di Fabien Cappello o le lampade di Lucia Massari, veri e propri pezzi d’arte in cui il vetro dialoga con altri materiali nobili. E poi ci sono le contaminazioni con il mondo del fashion, come gli specchi creati per gli store Dolce&Gabbana, o le scenografiche installazioni della mostra a Palazzo Reale di Milano. Barbini Specchi Veneziani non si pone limiti, pronta a cogliere stimoli creativi da ogni ambito per rinnovare una tradizione secolare.
Uno sguardo al futuro, con il cuore nel passato
“Un piede nel passato ma lo sguardo dritto e aperto nel futuro”, per citare Vecchioni. È questa la filosofia che guida il team di AAV Barbini. Una sfida quotidiana per tenere vivo un saper fare millenario, tramandandolo alle nuove generazioni. Con l’entusiasmo di chi sa che lo specchio veneziano ha ancora tanto da raccontare. E che le sue potenzialità espressive sono infinite come i riflessi che cattura.
Sito web: aavbarbini.it